domenica 23 novembre 2014

I giorni dell'homeschooling: la mostra di Escher

Qualche weekend fa siamo andati a visitare la mostra di Escher al Chiostro del Bramante. Era da tempo che meditavo di farlo, volevo assolutamente portarci i Birbi, perché al Chiostro in genere vengono ospitate mostre non troppo grandi (dunque fruibili facilmente dai bimbi) e soprattutto perché ero sicura che le opere di Escher avrebbero catturato l'attenzione dei miei piccoli. 


Ma chi era Escher? Un artista poliedrico, nato in Olanda sul finire del XIX sec. e vissuto per molto tempo in Italia, in particolare a Roma, dove abitò nel quartiere di Monteverde Vecchio (la stanza che si vede alle sue spalle nel disegno qui sopra è proprio quella di Monteverde).

 I suoi fantasiosi disegni forse oggi sono facilmente ideabili grazie alle nuove tecnologie, ma all'epoca di Escher erano assolutamente un'innovazione. A guardarli si resta incantati e in effetti anche i Birbi hanno apprezzato molto la mostra. In particolare la piccola Birba è rimasta affascinata da questo disegno 




La mostra è allestita in maniera davvero eccellente: ci sono percorsi per bambini, audioguide apposta per loro e piccoli giochi che spiegano le regole matematiche di cui si serviva Escher per realizzare le sue opere. 

I giorni dell'homeschooling: Civita di Bagnoregio

I Birbi stanno crescendo e ogni fine settimana cerchiamo di fare delle attività interessanti per stimolare la loro curiosità. Ieri siamo andati a visitare Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, famosa per essere "la città che muore", a causa di lenti franamenti delle pareti di tufo, che poggiano su uno strato argilloso, su cui è costruita.

 Civita nel 1874
 Civita nel 2000


La città sovrasta la suggestiva Valle dei calanchi, che sono piccoli bacini delimitati da creste e pinnacoli creati dall'azione dilavante della pioggia sull'argilla. Sembra di essere in una sorta di canyon!




La città ha origini antichissime: abitata inizialmente dagli Etruschi, assunse il nome di Balneum regis dopo che il re longobardo Desiderio andò lì a curare i suoi malanni con le acque termali. Bagnoregio è famosa anche per aver dato i natali a s. Bonaventura, uno dei biografi di San Francesco: da piccolo Giovanni Fidanza (vero nome di san Bonaventura) era stato guarito da una brutta malattia proprio dal santo di Assisi, il quale, separandosi da lui dopo l'avvenuta guarigione, gli disse "Bona ventura", ossia "Buona fortuna, buona vita futura". Per questo poi, una volta fattosi frate francescano, volle assumere il nome di Bonaventura, che ancora oggi è un nome molto diffuso fra gli abitanti di Bagnoregio. 

Coi Birbi siamo andati a visitare il Museo geologico e delle frane: il territorio di Bagnoregio è infatti caratterizzato da argille sabbiose di origine marina del Pleistocene, ricoperte da depositi vulcanici del vicino distretto vulcanico vulsino. 



Ci sono pannelli esplicativi che raccontano la storia di queste terre.




Schermi che illustrano la storia della Terra dalla sua nascita ai giorni nostri.




In queste teche sono racchiusi rocce e fossili risalenti a molti, molti anni fa! I Birbi ne sono rimasti affascinati!

Sicuramente Bagnoregio è una meta in cui tornare quando i miei bimbi saranno più grandi e affronteranno a scuola queste tematiche! A me la gita è servita molto, oltre che a mangiare buonissimi piatti a base di funghi e tartufo, a raccogliere informazioni per parlare ai miei alunni della tettonica delle placche e dell'erosione delle montagne.