lunedì 11 febbraio 2013

Carciofi alla siciliana


In onore della splendente Sicilia, dove ho trovato la mia seconda famiglia, dove riposa il mio cuore e dove amici appassionati e generosi come i Contadini per passione coltivano arance di inebriante dolcezza, ecco la ricetta dei CARCIOFI ALLA SICILIANA, che mi sono stati preparati dalla mia amica Veronica un giorno in cui sono piombata a casa sua all'improvviso. La salsa agrodolce e il croccante pangrattato li rendono deliziosi e irresistibili, ottimo accompagnamento di un primo a base di cereali. Con questo post mi piacerebbe rispondere a chi mi chiede - quando spiego che sono vegan - cosa mangio. Non è affatto necessario inserire nei propri pasti proteine animali per poter dire di aver mangiato a sazietà. Un pasto è un pasto anche se non mettete nel piatto bistecche, prosciutto o formaggi. Io, ad esempio, a pranzo mangio sempre un piatto di cereali. Quando inizi a pensare seriamente alla tua alimentazione, scopri anche tante gustose alternative alla solita pasta o al solito riso, ad esempio

il BULGUR


la QUINOA
 

il MIGLIO


l'AVENA


Poi aggiungo un piatto di verdura e un frutto. Vi posso assicurare che mai mi alzo da tavola ancora affamata e soprattutto mai mi alzo appesantita, come invece mi capitava quando mangiavo carne.
 
Tornando alla nostra veg-ricetta, questi sono gli ingredienti necessari:
 
6 carciofi
 
2 arance
 
 (io uso quelle saporitissime di Ribera, mandatemi dagli amici Contadini per passione)
 
2 limoni bio
 
2 cucchiai di capperi
 
250 g di pangrattato
 
1/2 bicchiere d'aceto
 
3 cucchiai di zucchero
 
olio evo - sale - pepe
 
Pulire i carciofi, togliendo le foglie esterne e una parte del gambo. Fare i carciofi a spicchi, eliminare la barbetta interna e immergerli in acqua acidulata con succo di limone.
 
Scolarli e farli cuocere col succo delle arance e dei limoni, aggiustando di sale e di pepe.
 
Appena saranno cotti, aggiungere la salsa agrodolce preparata con l'aceto e lo zucchero e portare a bollore.
 
Versare 2 cucchiai d'olio in una padella e farvi rosolare i capperi. Appena prima di spegnere, unire il pangrattato. Buttare i carciofi nella padella e farli ricoprire dal pangrattato aromatizzato.  
 
Anche il poeta Pablo Neruda amava molto il carciofo, tanto da dedicargli un'ode:
 
Il carciofo dal tenero cuore si vestì da guerriero,
ispida edificò una piccola cupola,
si mantenne all'asciutto sotto le sue squame,
vicino al lui i vegetali impazziti si arricciarono,
divennero viticci,
infiorescenze commoventi rizomi;
sotterranea dormì la carota dai baffi rossi,
la vigna inaridì i suoi rami dai quali sale il vino,
la verza si mise a provar gonne,
l'origano a profumare il mondo,
e il dolce carciofo lì nell'orto vestito da guerriero,
brunito come bomba a mano,

orgoglioso,
e un bel giorno,
a ranghi serrati,
in grandi canestri di vimini,
marciò verso il mercato a realizzare il suo sogno:
la milizia.
Nei filari mai fu così marziale come al mercato,
gli uomini in mezzo ai legumi coi bianchi spolverini erano i generali dei carciofi,
file compatte,
voci di comando e la detonazione di una cassetta che cade,
ma allora arriva Maria col suo paniere,
sceglie un carciofo,
non lo teme,
lo esamina,
l'osserva contro luce come se fosse un uovo,
lo compra,
lo confonde nella sua borsa con un paio di scarpe
,
con un cavolo e una bottiglia di aceto finché,
entrando in cucina,
lo tuffa nella pentola.
Così finisce in pace la carriera del vegetale armato che si chiama carciofo,
poi squama per squama spogliamo la delizia e mangiamo la pacifica pasta
del suo cuore verde.
 
 
 

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